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RAGNOLI, IL SIGILLO DI UNA GRANDE STAGIONE

di Gabriele Gentili
Comunque prosegua la stagione, questo è l’anno di Juri Ragnoli, l’anno della rinascita di un campione che qualche stagione fa si stava affermando come uno dei più grandi specialisti mondiali delle Marathon che a differenza di molti biker italiani non aveva paura di mettersi alla prova nelle classiche estere e aveva collezionato importanti traguardi, prima che una serie di infortuni non ne stoppasse la parabola ascendente. Il bresciano ha ripreso piano piano, incassando anche sconfitte che avrebbero scalfito la fiducia di chiunque e dopo tante fatiche sta raccogliendo i frutti.
 
A Malé (TN) il biker della Scott si è riconfermato campione italiano Marathon al termine di una gara dominata in lungo e in largo a dimostrazione di una profonda condizione fisica ma anche mentale, determinata dalla consapevolezza della sua superiorità. Sul percorso di 70 km Ragnoli ha subito messo in chiaro le sue aspirazioni andando via sin dalla prima salita, con Cristiano Salerno, appena ripresosi da alcuni problemi fisici e rientrato per l’occasione, dimostratosi un eccellente compagno di squadra rompendo i cambi degli inseguitori Rabensteiner, Mensi e Porro.
 
Si è capito presto che la corsa sarebbe stata per il secondo posto e la coppia della Trek Selle San Marco ci teneva particolarmente a mettere la propria firma sull’evento tricolore chiudendo così una lunga parentesi negativa iniziata di fatto con la Cape Epic. Porro si è trovato presto da solo in seconda posizione mentre Rabensteiner ha sfruttato al meglio le sue qualità in discesa per andare a conquistare il terzo gradino del podio. Riassumendo per gli amanti della statistica, prima posizione per Ragnoli in 3h07’24” con Samuele Porro a 2’24” e Fabian Rabensteiner a 4’31”. Ai piedi del podio Francesco Casagrande (Cicli Taddei) a 8’22” e Salerno a 9’12”.
 
Molto più incerta la gara femminile dove per buona parte del percorso a comandare è stata Annabella Stropparo (Amici di Annabella), che nel finale però ha accusato visibilmente la fatica, venendo superata a velocità doppia da Maria Cristina Nisi (Bike Innovation Focus Pissei) che andava così a conquistare la vittoria più bella della sua carriera in 4h00’56” con 2’46” sulla Stropparo, terza posizione per Elena Gaddoni (Cicli Taddei) a 6’10”.
 
La gara di Malé assegnava i titoli italiani anche nelle varie categorie amatoriali, questi i vincitori: Andrea Bravin (Uc Caprivesi/ELMT), Mattia Lorenzetti (Sc Ala/M1), Davide Garelli (Team Nob Jolly Wear/M2), Serghei Mikhailouski (Mondobici Tecnoplast/M3), Oscar Lazzaroni (2R Bike Store/M4), Andrea Pendini (Lunardi Corratec/M5), Enrico Bontempi (Ftc Equipe/M6), Agostino Oss (Gsa Penne Sprint/M7), Eloise Ulderica Tresoldi (Sc Triangolo Lariano/EWS), Nicol Guidolin (Gs Vulkan Mtb/M1), Lorena Zocca (Sc Barbieri/M2).
 
Tante presenze anche sul percorso medio, di 40 km valido per il Trentino Mtb che dopo un predominio di Zamboni vedeva nella salita finale emergere il leader del circuito, l’argentino Franco Nicolas Adaos Alvarez (Ktm Torre Bike) pronto a conquistare la vittoria in 2h14’02” con 1’51” su Leonardo Tabarelli (Team Nob Selle Italia) e 3’20” su Andrea Zamboni (Carina-Brao Caffè), mentre fra le donne il successo arrideva a Edi Boscoscuro (Vc Schio) in 3h14’42”, a 18’48” Sandra Lever (Vertical Sport Ktm Team) e a 32’07” Silvia Piccoli (Zanolini Bike).
Crediti foto: newspower.it