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UN EUROPEO DI GRANDI EMOZIONI

di Gabriele Gentili
Gli Europei di Mtb, solitamente snobbati dai big, hanno avuto a Darfo Boario Terme un’edizione tra le più riuscite nella storia della manifestazione e questa va a tutto merito degli organizzatori, che solo quattro mesi prima dell’effettuazione avevano avuto l’incarico soccorrendo l’Uec, costretta a rinunciare alla designazione già decisa di Istanbul visto che la maggior parte delle federazioni aveva preannunciato il boicottaggio. Giocare in casa ha sempre una valenza doppia, un vantaggio da una parte ma anche un peso di responsabilità dall’altra e la Mtb italiana ne è uscita vincente, se non nel medagliere, che comunque con una medaglia di ogni colore è più che onorevole, nella sua prova corale soprattutto
giovanile, il che fa davvero ben sperare per il futuro.
 
Il personaggio degli Europei in chiave italiana è certamente Gioele Bertolini (nella foto), ma questo ruolo va condiviso con Nadir Colledani: 6 secondi non possono fare una grande differenza, se non nella classifica finale e nel colore delle medaglie. La gara Under 23 è stata un autentico sogno con due azzurri a giocarsi la medaglia d’oro tenendo a debita distanza tutti gli altri, a cominciare dal danese Simon Andreassen, talento preannunciato da anni e già iridato junior. L’esito finale della corsa da una parte premia Bertolini dopo tante disavventure nelle gare titolate con podi sfuggiti solo per sfortuna, soprattutto nel cross, e dall’altra rilancia una rivalità molto sentita, ma che resta confinata sui sentieri. Due campioni che potranno dare tantissimo alla causa azzurra al cambio di categoria, sperando che questo venga assorbito senza contraccolpi come è successo per tanti altri.
La terza medaglia, un bronzo, è merito della staffetta e soprattutto del Ct Mirko Celestino, che ha ben saputo interpretare il nuovo format con 5 atleti in gara di cui due donne, permettendo a Chiara Teocchi e Marika Tovo di limitare i distacchi nella gara vinta dalla Svizzera, nazione che si è confermata la guida del movimento con un gran numero di ori e medaglie a dispetto dell’assenza dell’olimpionico Nino Schurter, che continua a guardare con sufficienza all’appuntamento europeo. A differenza di Julien Absalon, il pluriolimpionico francese che seppur a digiuno di gare dopo la frattura alla clavicola ha voluto difendere la sua corona e c’era quasi riuscito, sfruttando un gran lavoro di squadra della nazionale francese supplendo al guaio meccanico che ha tolto a Stephane Tempier una vittoria quasi assegnata. Titolo ancora a uno svizzero, Florian Vogel (nella foto della homepage), che quando corre in Italia riesce sempre a esaltarsi.
 
La squadra azzurra nella prova regina ha svolto un ruolo non secondario e portare a casa tre Top 10 con i due Braidot e Fontana è un risultato non da poco. E’ mancata solo la medaglia, che Daniele Braidot ha mancato per soli 14 secondi, ma l’impressione di tutto il team è stata altamente positiva. Bravissima è stata anche Serena Calvetti nella gara femminile, cogliendo di carattere un decimo posto insperato alla vigilia nella prima edizione senza Eva Lechner, le cui condizioni di forma non potevano garantire un risultato. Il titolo se l’è preso l’ucraina Yana Belomoina, che lo abbina alla Coppa del Mondo facendone in questo momento la regina incontrastata del panorama internazionale.
 
I NUOVI CAMPIONI EUROPEI
 
Uomini
Elite: Florian Vogel (SUI)
Under 23: Gioele Bertolini (ITA)
Junior: Jofre Cullenn Estape (ESP)
 
Donne
Elite: Yana Belomoina (UKR)
Under 23: Sina Frei (SUI)
Junior: Laura Stigger (AUT)
Team Relay: Svizzera (Filippo Colombo-Joel Roth-Linda Indergand-Alessandra Keller-Andri Frischknecht)
Eliminator maschile: Titouan Perrin Ganier (FRA)
Eliminator femminile: Kathrin Stirnemann (SUI)
Credito foto: vitesseonline.it
Credito foto homepage: vitesseonline.it