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LA FORZA DI GRAVITÀ
di Stefano Conca
A 10 anni mettersi a tavola è una punizione, la sedia è come fosse ricoperta da braci ardenti e i bimbi bisogna rincorrerli per farli mangiare. Il metabolismo è più rapido della velocità dei pensieri. Tonnellate di patatine fritte, e containers di cioccolato vengono annientate in un battito di ciglia.
A 20 anni cominciano le cene con gli amici, si beve molta birra, ma il sistema di smaltimento è estremamente efficiente e se non subentrano disturbi secondari, ci si può anche permettere di non fare sport (le sessioni ciclistiche sono brevi e incostanti).
A 30 anni l'alternanza divano-auto-ufficio può cominciare a produrre effetti indesiderati, soprattutto sui fianchi. Ma dal momento che la macchina umana gira ancora ai massimi regimi, basta veramente poco per trovare un facile equilibrio e rimanere in forma. (un paio d'ore di bici a settimana possono bastare).
A 40 anni la questione si fa complicata.  Ricontestualizzando il periodo ai "giorni nostri", potremmo posizionare questo lasso temporale come " nel mezzo del cammin di nostra vita"; un momento centrale in cui si compie il tanto temuto giro di boa e si comincia a nuotare contro corrente. Non basta più una corsetta ogni tanto, o la partitella tra amici. Ormai la raccolta differenziata passa in momenti precisi e non ammette errori. Se sbagli giorno o orario, il sacco dell'immondizia ti rimane in casa fino al passaggio successivo. Tradotto: se non ti alleni con regolarità e con le intensità giuste, il grasso si accumula senza pietà. Così la bici spesso entra di diritto in camera da letto, l'uso diventa frequente anche durante la settimana.
A 50 anni l'allenamento non basta più. Serve rivedere la dieta pesantemente. Togliere i grassi, l'alcol, i carboidrati, e gli zuccheri. Insomma tocca mangiare di meno! L'accordo con il coniuge è siglato. Si baratta una crociera all'anno con il 50% del fine settimana in bici.
A 60 anni la lotta si fa veramente impari! Si ingrassa anche solo per il semplice fatto di respirare. Combattiamo contro un nemico invisibile che ci schiaccia inesorabile al suolo. Si pedala dall'alba al tramonto. All'abbonamento a Sky, si affianca quello dell'urologo, e le luci sulla bici sono più importanti delle camere d'aria di scorta!
A 70 anni la vita ci chiede il conto. Nessuna possibilità di scampo. Un unica uscita dalla grande sala da pranzo, e il cassiere aspetta noi. Praticamente impossibile sovvertire l'ordine delle cose. Se siamo deformi e irriconoscibili, non resta che pagare e ritirare la ricevuta. Difficile stabilire dove finisca il fondello e cominci la bici!
A 80 anni Il metabolismo è sostanzialmete fermo ma è anche vero che tutti i ritmi cambiano e anche il corpo chiede sempre meno. Per molti siamo eroi, per altri, vecchietti che ispirano tenerezza a cui portare rispetto.
 
Per concludere in ogni fase della vita, l'uomo cerca di resistere alla forza di gravità, lo fa come può, coi mezzi che ha e col tempo a disposizione. Il cicloamatore lo fa in un modo solo, unico, e ai più, ancora incomprensibile.
Credito foto: <a href='https://it 123rf.com/profile_sudowoodo'>sudowoodo /123RF Archivio Fotografico</a>
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