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MONDIALI AL VIA, SU CHI PUNTARE?

di Gabriele Gentili
E’ la settimana dei Mondiali, la lontanissima australiana Cairns che ha già ospitato la rassegna iridata nel 1996 torna ad accogliere i campioni delle ruote grasse. Un’edizione postolimpica che si preannuncia ricca di spunti anche se la sensazione è che la Coppa del Mondo abbia già chiarito le gerarchie in molte prove. Soprattutto nella gara principe, quella degli Elite maschili dove appare difficile pronosticare una sconfitta di Nino Schurter dopo che l’olimpionico svizzero ha fatto il pieno di successi nella challenge, lasciando solo le briciole agli avversari. Eppure…
 
Eppure c’è la sensazione che l’armata francese stia preparando qualche agguato, costruendo in apparenza la squadra intorno a due elementi collaudati come Marotte e soprattutto Tempier, ma con un Absalon, visto in Val di Sole, che fa davvero paura, e si candida come vero principale avversario del campione uscente. Importante sarà però la costruzione di una tattica di squadra efficace, in grado di logorare Schurter (che intorno però non ha certo scartine…) preservando la punta del team francese per la parte finale, quella dove notoriamente il campione rossocrociato fa la differenza.
 
Gli altri sembrano tutti una spanna sotto, inserirsi nella lotta franco-elvetica non sarà facile, anche se in base a quanto visto nelle ultime uscite quello che sembra avere più chance è la terza punta del triangolo che ha fatto la storia della Mtb nell’ultimo decennio, il ceko Jaroslav Kuhlavy anche lui in grande ripresa dopo un inizio di stagione sottotono. In questo contesto proveranno a trovare spazio anche i nostri: le prospettive sono buone ma non a tal punto da far sperare in un podio, più realisticamente in una Top 10 da parte di Luca Braidot, il più performante in Coppa e il campione d’Italia Gerhard Kerschbaumer, mentre Marco Aurelio Fontana viene sì da prestazioni negative, ma ha sempre dimostrato di saper ottenere il meglio nella prova secca, preparata a puntino.
 
Le carte migliori, l’Italia le giocherà nelle categorie giovanili e soprattutto fra gli Under 23 dov’è innegabile che una coppia composta da Nadir Colledani e Gioele Bertolini, stimolati anche dalla reciproca rivalità, ha pochi rivali. Sarà la “gara delle gare” con il lettone Blums e il norvegese Fagerhaug come principali ostacoli. Per il resto, detto della staffetta ancora difficilmente identificabile nella sua nuova formula a cinque concorrenti, ci si attendono piazzamenti di prestigio da parte di Martina Berta (U23), Marika Tovo, Juri Zanotti ed Edoardo Xillo (Junior) ma una medaglia sarebbe una graditissima sorpresa.
 
Resta da dire della gara femminile assoluta, termine di una stagione dove sembra finalmente avviato un certo ricambio generazionale anche se le “terribili vecchiette” come Dahle (NOR), Spitz (GER), Pendrel (CAN) sono ancora lì a vendere cara la pelle. La Coppa dice di puntare sull’ucraina Belomoina (sotto nella foto), ma non ci stupiremmo di veder lottare per il titolo le due principali antagoniste dell’anno preolimpico, la svizzera Neff e la francese Ferrand Prevot, pronte a rinverdire gli antichi fasti.
Credito foto: bettiniphoto_per_sidi.com
Credito foto homepage: scott-sports.com