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L'ALIMENTAZIONE DEL CICLOAMATORE
di Stefano Conca
Di un cicloamatore puoi sapere tutto: che bici e componenti utilizza, come si veste, che creme riscaldanti applica, quanti e quali allenamenti fa. Tramite i social network accedi inoltre ad informazioni come il ritmo cardiaco, la cadenza di pedalata, i watt e le calorie consumate. Al contrario informazioni sull'alimentazione pre-durante e post gara o allenamento sono di difficile reperimento. Tuttavia ecco di seguito una classificazione tipo:

Il semi-pro. Questo cicloamatore ha capito che la corretta alimentazione e lo stile di vita sono importanti come l'allenamento. Cosí oltre alle tabelle settimanali per i muscoli, segue anche in modo scrupoloso una dieta specifica in ogni periodo dell'anno, nelle settimane prossime ad una prova e nelle diverse fasi dell'allenamento. Inoltre presta molta attenzione ai giorni di riposo, al recupero, e alle ore di sonno. Questi sportivi sono molto rari, consapevoli ma anche estremamente sacrificati, e a differenza dei pro (di solito) hanno un lavoro perché il ciclismo non è per loro una fonte di reddito.
 
Integrator-man. Dopo Ironman (l'uomo di ferro) ecco il cicloamatore mezzo uomo e mezzo integratore. Il ciclista di questa categoria si "sfonda" di integratori di ogni tipo la cui diffusione/informazione avviene tramite il "passa-parola". Normalmente un amico, che va molto forte, rivela durante una "inspirata" sessione di allenamento, la sequenza di integratori magici da acquistare esclusivamente sul web e da tenere segreti ai più. Queste polveri o capsule, sono in realtà un concentrato di caffeina, taurina e arginina; hanno quelle confezioni a "barattolo" le cui colorazioni e scritte mettono paura, e danno immediatamente l'idea di potenza, forza ed energia infinita. Se fossero dentro scatole bianche non li comprerebbe nessuno. Il consumatore si affida totalmente alla posologia dell'amico di cui sopra e si convince di aver avuto un aumento delle performance del 30%. La verità è che non è praticamente cambiato nulla. In compenso, comincia a parlare a scatti, litiga con tutti e alle 3 di notte sta ancora contando le pecore. Intendiamoci, tutta roba "regolare", ma sulla quale occorrerebbe un po' di attenzione.
 
Pane e salame. Ed ecco il cicloamatore della vecchia scuola, quello che non ne vuole sapere di gel da succhiare e che preferisce una fetta di torta casalinga avvolta nella carta stagnola da sfoderare prima che comincino le salite. Questo fedele delle due ruote leggere e sottili è spesso definito dagli altri "ciclomerendone". Si ammazza di pasta un ora prima di salire in sella e sceglie sempre destinazioni "turistiche" e possibilmente a quote superiori rispetto alla partenza. A metà giro si ferma in una trattoria di fiducia, annullando completamente i benefici della sgambata. Poi con un budget calorico importante e la vista un po' annebbiata per via di certe bevande con la gradazione alcolica diversa da zero, (non si sa come) rientra alla base. Alla sera, al bar, si lamenta con gli amici perché non capisce come faccia a non perdere peso nonostante tutti i chilometri fatti.

Come sempre tra il sacrificio estremo e la trattoria, c'è la giusta misura. L'alimentazione nello sport è fondamentale. E tra le file degli amatori circola un detto: mentre si pedala bisogna alimentarsi, e se lo fai quando senti la fame, ormai è troppo tardi;-)
Credito foto : Archivio Sport Service